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31 gennaio 2013
Ma dove sono..in paradiso?
E' strano vagare nella nebbia!
30 gennaio 2013
Ci sono notti......
Ci sono notti che non si riesce a dormire…
Appoggio la testa sul cuscino
ho l’esatta
percezione che il sonno non arriverà…
ma ci provi e riprovi con una
testardaggine molesta sino a che le gambe si muovono da sole e ti
costringono ad alzarti…..
Occhi rossi e gonfi, pantofole che strisciano il pavimento nudo come carta vetrata….
E’ inverno, fa freddo.
Guardo la notte dalla finestra senza curiosità, so che troverò gelo e buio.
Sono stanca, ma mi piace stare lì continuando a chiedermi se sono felice o no.
E’ proprio così che dovevano andare le cose.
Stridio di gomme, le luci delle auto si riflettono sulla parete.
Tutto si ricompone e i pensieri trovano un ordine nuovo.
Momenti sospesi nei quali mi ricordo chi sono.
Non ho bisogno di sapere altro, promessa di salvezza.
Finalmente posso dormire.
29 gennaio 2013
Non mi adeguerò mai....
Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove...
e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente...
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove...
e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente...
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.
Gioconda Belli
28 gennaio 2013
28 gennaio 2013
Oggi 28 gennaio 2013, è una giornata che vorrò ricordare.........o forse no................ una giornata nera, fin dalle prime ore, freddo dentro e fuori. Il gelo visto dalla finestra forma un leggero strato, fragile e sporco sull'acqua fangosa delle pozzanghere. La strana natura del nevischio che cade dal cielo gli impedisce di indurirsi o di sciogliersi. E' indeciso se proseguire nella caduta o fermarsi..E' un cielo taccagno, quello di oggi, avido, incapace di regalare una copiosa nevicata, bella, ricca, luminosa, solo una misera pioggerella, brutta ed inutilmente fredda.
C'è bisogno di sole oggi, per riscaldare il cuore, per ridere e bere vino, per abbracciare con le braccia, e vedersi le gambe mentre camminano. Il sole per alzare la testa, guardare il mondo e respirare.
Domani ci sarà il sole.....
.
27 gennaio 2013
Correva l'anno (parte seconda)...nel giorno della memoria
Non è un tema per la scuola, ma ho voluto lo stesso scrivere i ricordi di mia nonna....per non dimenticare.....
La nonna, come ho già raccontato, è nata prima della seconda guerra mondiale e ricorda ancora molto bene quegli anni ..ben cinque.... tutti trascorsi nella paura e nella miseria.
A Milano cadevano sempre le bombe, ma lei piccolina non capiva tanto bene cosa fossero e guardava il cielo ridendo pensando fossero dei grandi salami piovuti da chissà dove. I cittadini quando sentivano suonare la sirena si rifugiavano nelle cantine, ma era pur sempre pericoloso.
Il nonno di mia nonna, abitava in un paesino della bassa padana, non era soldato perchè troppo vecchio e poi aveva già fatto la prima guerra mondiale sul Carso. Un giorno venne a Milano a prendere mia nonna che all'epoca era piccola. Pedalò in bicicletta per 50 Km di andata e 50 Km di ritorno, con la nipotina sulla canna della bicicletta (non c'erano i seggiolini porta bambini allora), lei si addormentò con la testa appoggiata al manubrio. Ricorda però che durante il tragitto sentiva il sibilare delle bombe seguito poi dallo scoppio, come quando si vede un lampo e si aspetta il tuono, in questa atmosfera paurosissima, che noi abbiamo visto solo nei films, si allontanò da Milano, sfollò come si usava dire una volta. La nonna, pur vedendo le persone che la circondavano sempre tristi e preoccupate non si rendeva bene conto del motivo. Lei infatti continuava a giocare con dei bambolotti di ceramica che però si rompevano subito (allora la plastica non c'era...). In quel periodo i vetri delle finestre dovevano essere sempre coperti con un cartone scuro o tende pesanti "per oscuramento" si diceva, non doveva filtrare la luce perchè bisognava rendere il paese invisibile agli aerei. Mancava la luce elettrica e si stava in casa con le candele o con le lampade a petrolio. L'atmosfera in effetti doveva essere un pò lugubre ma forse per un bambino anche divertente. Si raccontavano un sacco di storie allora, alla sera gli adulti si riunivano dopo cena e si chiaccherava o si pregava per i soldati in guerra.
Il papà di mia nonna combatteva in Grecia ma fortunatamente riuscì a tornare sano e salvo, anche se gli caddero tutti i capelli. Molti suoi amici morirono in quella terra e molti altri furono mandati in Russia, pare non tornò quasi nessuno.
Ho scritto questi ricordi proprio oggi perchè, mia nonna mi ha spiegato che è il giorno della memoria e non bisogna mai dimenticare tutte le atrocità della guerra, di tutte le guerre. Anch'io racconterò a mio figlio queste storie perchè lui a sua volta le racconti al suo...e così via....spero di vivere in pace..spero di poter vivere il mio futuro senza paura....senza bombe...senza guerra...
Diego, 11 anni, prima media
26 gennaio 2013
Ho immaginato...
Ho immaginato un profumo che contenesse tutte le sfumature di uno
sguardo, tutte le sensazioni di un bacio ed il calore di un abbraccio.
Un profumo che possa essere tutto ed il contrario di tutto, acido e
salato, amaro e dolce, gelato e caldo. Un profumo che sveli il mistero e
ci faccia percepire ciò che che di più profondo l’animo umano tiene
nascosto. Il pulsare della vita, un sentore di legno ed incenso, di
fiori e di vento, un fondo denso ed insieme dolce e leggero come la
scorza grattuggiata di un limone non ancora maturo ed una punta piccante
come di pepe appena macinato. Il miele che scorre nelle vene ed inonda
il cuore. Un profumo che liberi dalla sofferenza, dal dolore e dalla colpa, guarisca le ferite dell'anima per aprire alla dolcezza della vita. Profumo leggero di rosa e di mirto, scintilla divina, giardino dell'Eden, armonia ritrovata ..........
25 gennaio 2013
L'economia della felicità
Diretto dalla scrittrice ed attivista Helena Norberg-Hodge,
"L'Economia della Felicità" è un film rivoluzionario su come migliorare
il benessere dell'uomo e del Pianeta. Tutto
questo consumismo, tutte queste comodità, tutta questa tecnologia, ci
fanno davvero bene? Ci rendono davvero più felici?
"I pensatori e gli attivisti che sono intervistati nel film vengono da
ogni continente e rappresentano gli interessi della più grande
maggioranza di persone sul pianeta. Il loro messaggio è chiaro:
se vogliamo rispettare e rivitalizzare la diversità – sia biologica che
culturale – dobbiamo tornare a localizzare l’attività economica.
Quando
le persone cominciano a capire il nesso tra cambiamento climatico,
instabilità economica globale e la loro personale sofferenza - stress,
solitudine, depressione – allora c’è davvero la potenzialità di un
movimento che cambia il mondo. Illustrando la ricchezza secondo una
diversa prospettiva, il film illustra queste connessioni spesso nascoste."
Detto così potrebbe
sembrare soltanto sloganistica spicciola. E invece l'autrice,
che del film è anche co-regista, mostra con limpidezza quali effetti
perversi abbia portato con sé l'economia globalizzata: perdita delle
relazioni comunitarie, aumento della competitività, individualismo,
incremento iperbolico dei danni ambientali, disoccupazione,
standardizzazione dei consumi, riparametraggio delle proprie condizioni
di vita con quelle degli improponibili standard americani, depressione,
perdita della soggettività, intensificazione delle paure, sfiducia nel
prossimo.
Abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo per superarlo...abbiamo bisogno di visioni positive per sperare, andare avanti e lottare per il cambiamento....
22 gennaio 2013
dolcemente....
Ascoltando una delle canzoni di De Andrè…… il cantico dei drogati“ Quando
scadrà l’affitto di questo corpo idiota, allora avrò il mio premio come una
buona nota”…mi ha fatto venire in mente un articolo letto poco tempo fa su quanto sta avvenendo in Olanda. Lassù...funziona così: “ a facilitare la
morte, una delle principali compagnie di assicurazione sanitaria ha dichiarato
che coprirà i costi dell’eutanasia per i suoi clienti che utilizzeranno le
prestazioni della – clinica di fine vita – attiva dal marzo scorso. Quindici
squadre di medici che girano per i Paesi Bassi somministrando la “dolce morte a
domicilio”. Progetto portato avanti dalla Nuve – associazione olandese per il
diritto a morire nato nel 1973. Sembra una notiza deprimente in realtà non lo è, ci aiuta a riflettere a porci delle domande sul senso dell'accanimento terapeutico..perchè non è possibile decidere di 'morire bene', con dignità, circondati dall'amore dei propri cari.....così...semplicemente....
19 gennaio 2013
Correva l'anno
La
nonna materna è nata nel 1939 e quando frequentava la prima media come me, per
andare a scuola, doveva prendere il tram
n. 3 che da Viale Tibaldi dove abitava allora, la portava fino in piazza
Missori dove vi era la sede della sua scuola.
Il
tragitto lo faceva da sola, perché allora non c’erano i pericoli di oggi e
nemmeno tutto questo traffico. Il biglietto costava 20 Lire. Quando faceva
freddo e nevicava i bambini non erano attrezzati nell’abbigliamento come ora,
le bambine non usavano i pantaloni ma solo calzettoni di lana e le scarpe
bagnavano sempre i piedi. La guerra era terminata da pochi anni e la città di
Milano ne risentiva ancora; per le strade la nonna notava macerie di case,
distrutte dalle bombe, alcune erano già state ricostruite ed alla nonna parevano
bellissime. La prima volta che andò alla Rinascente si meravigliò della strana
pavimentazione, era moquette, non la conosceva, la volle toccare con le mani,
le sembrava davvero strano un pavimento di stoffa, lei conosceva solo le
mattonelle ed il legno.
Negli
anni ’60 poi Milano terminò quasi completamente la sua ristrutturazione e tutti
i cittadini cercavano di lavorare molto per ottenere quel benessere mancato
durante la guerra, lunga lunga..ben 5 anni.
La
nonna poi assistette al cosiddetto “boom economico”, non conoscevo il
significato di questa parola ma lei me lo ha spiegato, e grazie a questo trovò
un buon lavoro come interprete.
Spero
tanto che la mia generazione crescendo abbia la stessa possibilità di trovare
un buon lavoro, perché oggi sembra essere più difficile di una volta..
Questa
è una storia vera e spero anche io di avere tante storie vere da raccontare nel
futuro per tutti quelli che le vorranno ascoltare.
Diego, 11 anni, prima media.
17 gennaio 2013
Il bianconiglio trasformato...
E' un po’ di giorni che oramai
sono chiusa in casa, il “morbo pernicioso” non si decide ad abbandonare il mio
corpo..e così dopo tantissimo tempo che non mi concedevo un po’ di riposo,
eccolo, forzato d’accordo, ma riposo, stravaccata sul divano con lo sguardo da
alligatore, senza forza per fare qualunque cosa, sfoglio distrattamente riviste
inutili, guardo programmi improbabili, e con la scusa del morbo sperimento
ricette miracolose….In effetti un miracolo è avvenuto, sono a casa, finalmente
a casa, senza dover correre per ogni dove, sempre senza fiato, con l’orologio
in mano come Bianconiglio: Oh, no, no, no, no, no, no! È tardi! È tardi,
sai? Io sono già in mezzo ai guai! Neppure posso dirti "ciao": ho
fretta! Ho fretta, sai?
E così di facezia in facezia mi è
venuta in mente una considerazione..non ricordo di chi ma più o meno recitava
così: …” la casa è l’unico posto al mondo che sentiamo appartenerci davvero.
Tornare a casa è quanto di più rigenerante si possa avere dalla vita. A casa ci
si sente protetti. Senza una casa la felicità, la capacità di adattamento, le
energie, il senso dell’umorismo, il coraggio vengono meno..”
In un mondo ormai privo di certi
piaceri domestici, nelle nostre vite così caotiche e frenetiche, ti trovi di
colpo proiettato in una sorta di “fermo immagine” con la paura di sprofondare
nell’angoscia del non avere nulla da fare…e invece….no! Non è accaduto. E sono
qui, sul divano…..felice………
16 gennaio 2013
L'acqua che scorre
Non si può controllare tutto, non si può controllare la vita, non so
perchè ma non si può. La vita è come l'acqua...va dove vuole...
"… Strana condizione è quella dell’intera esistenza, in cui tutto fluisce come l’acqua che scorre,
ma in cui, soli, i fatti che hanno contato, invece di depositarsi sul
fondo, emergono alla superficie e raggiungono con noi il mare”
Marguerite Yourcenar
15 gennaio 2013
TRIGONELLA (fieno greco) la spezia del martedì…..
TRIGONELLA (fieno greco) la spezia del martedì…..
Se ne trova traccia nella Persia e nell'antico
Egitto. A nord delle Alpi fu ambientata nei giardini dei monasteri dai monaci
benedettini. Citata nel "Capitulare de villis" (del 795 circa) di
Carlo Magno.
La pianta proviene dal Medio Oriente e dal Nord
Africa. Adatta ad un clima asciutto accetta anche un terreno ad elevata
salinità. Utilizzata in una lunga fascia a clima asciutto, dal Marocco
all'Egitto alla Persia all'India alla Cina.
Tutti principi attivi che fanno della Trigonella
una pianta nutritiva e ricostituente.
Un trattamento a base di Fieno greco giova senz’altro a soggetti debilitati, convalescenti di lunghe malattie infettive.
Un trattamento a base di Fieno greco giova senz’altro a soggetti debilitati, convalescenti di lunghe malattie infettive.
“….Sapore di erbe acquatiche in
luoghi selvaggi, il grido delle oche grigie. Spezia del martedì, quando l’aria
è verde quanto il muschio dopo la pioggia. Spezia dei giorni nei quali ho
voglia di rannicchiarmi sotto una trapunta di foglie a raccontare storie. Ma
qui a chi le racconterei?.....”
La maga delle
spezie Divakaruni Chitra
14 gennaio 2013
in attesa....
Sono qui che scruto il cielo ed attendo la neve nella speranza che se arriverà, come hanno previsto, forse il suo biancore riuscirà ad addolcire i profili scarni degli alberi e quelli netti e taglienti dei palazzi. E chi lo sa se riuscirà a catturare un pò di luce perchè possa riflettersi nei miei occhi.....Ecco al posto di cieli cupi e grigi nei quali i giorni si confondono l'un l'altro ed i pensieri soffocano nel buio....finalmente intravedo la speranza .........una speranza nuova che mi illumina il cuore............
13 gennaio 2013
LIBERALAMENTE
LIBERA LA MENTE.......................................
Pozioni contro il mal di gola
Ecco…il mal di gola… 2 velocissime ricette....una viene dal nord ed una dal sud…
Gli ingredienti necessari per comporre le"pozioni" sono di facile reperibilità:
1)due arance ben mature e tre cucchiai di miele.
Il procedimento è semplicissimo: spremiamo bene le arance, raccogliendo il
succo in un pentolino. Mettiamo sul fuoco e lasciamo riscaldare per due o tre
minuti. Togliamo dal fuoco e aggiungiamo il miele. Amalgamiamo bene e beviamo
subito, a piccoli sorsi, facendo qualche piccolo gargarismo……
2)Basta sobbollire un po' di latte (una tazzona grande) con un cucchiaio
colmo di zenzero e 4 chiodi di garofano, più miele a piacimento. Va bevuto
finchè è caldo, anche sbruciacchiandosi un po' la gola……
La trilogia di Adamsberg - Il male del settimo giorno - Fred Vargas
Pag. 1
Mathilde tirò fuori l’agenda e
scrisse “il tizio seduto alla mia sinistra mi prende per i fondelli”.
Bevve un sorso di birra e lanciò
un’altra occhiata al vicino, un tizio immenso che da dieci minuti tamburellava
con le dita sul tavolo.
Aggiunse sull’agenda: “si è
seduto troppo vicino, come se ci conoscessimo, invece io non l’ho mai visto.
Sono seduta all’aperto al Cafè Saint Jaques e ho ordinato una birra alla spina.
La bevo. Mi concentro sulla birra. Non trovo niente di meglio da fare”
Il vicino di Mathilde continuava
a tamburellare sul tavolo.
-
C’è qualcosa che non va? Domandò lei.
Mathilde aveva la voce bassa e
molto roca. L’uomo reputò che fosse una donna e che fumasse tantissimo.
-
Niente. Perché? – Domandò l’uomo.
-
Credo che mi dia sui nervi vederla giocherellare con il
tavolo. Oggi tutto mi irrita.
Mathilde finì la sua birra. Era
scipita, tipico di una domenica. Mathilde aveva l’impressione di soffrire più
degli altri del comunissimo male da lei chiamato il male del settimo giorno.
- Hai
più o meno cinquant’anni, presumo? – domandò l’uomo senza scostarsi dal lei.
12 gennaio 2013
Emozioni dimenticate
Le emozioni abitano nel nostro corpo, sotto forma di tracce di storie .....spesso dimenticate,
come la forma di un albero racconta le vicende della sua crescita, una pietra levigata dal mare il tempo passato, una canzone di De Andrè i solchi indelebili incisi nell'anima, riportando alla luce immagini, pensieri e suoni attraverso i quali ho ripercorso le strade delle esperienze più dolorose, intense e a volte dolcissime della mia vita...
Grazie al circolo ARCI La Scighera - che ieri sera ha permesso a De Andrè di tornare fra noi......
Grazie al circolo ARCI La Scighera - che ieri sera ha permesso a De Andrè di tornare fra noi......
Dichiarazione d'amore
Le parole di Renzo Arbore nel ricordarla:" Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo."
10 gennaio 2013
Parlarsi
“In
ogni rapporto umano, la cosa più importante è parlare".
Ma
le persone non lo fanno più: non sanno più sedersi per raccontare e ascoltare
gli altri. Si va a teatro, al cinema, si guarda la televisione, si ascolta la
radio, si leggono libri, ma non si conversa quasi mai. Se vogliamo cambiare il
mondo, dobbiamo tornare al tempo in cui i guerrieri si riunivano intorno a un
falò e raccontare le loro storie.” (P.Coelho)
Non
ci si accorge di chi ti sta accanto…a volte nemmeno di sé stessi..riporto una
notizia vera letta sul giornale:
“Un
pulman di turisti stava tornando da un’escursione nella fossa vulcanica di
Eldgja, In Islanda, quando l’autista si è accorto che mancava una passeggera. Preoccupatissimo,
l’uomo ha subito chiamato le autorità perché si lanciassero nella ricerca,
dando una descrizione della donna:”Asiatica, alta circa un metro e sessanta, è
vestita di scuro e parla molto bene inglese”. I suoi compagni di viaggio si
sono uniti alle ricerche, che sono proseguite fino alle tre di notte, quando
una delle donne del gruppo si è resa conto che l’oggetto delle ricerche era
lei: si era cambiata i vestiti prima di partire e contati i partecipanti all’escursione
si sono accorti di esserci tutti.”
09 gennaio 2013
MARRON GLACE’
E’ una storia di tanto tempo fa…di quando tu non
eri ancora nato….ma già sapevi tutto.
Annelie percorreva tutti i giorni la stessa
strada, casa e scuola, scuola e casa. Durante il tragitto Annelie osservava
qualunque cosa e qualunque cosa si faceva osservare.
Annelie aveva gli occhi grandi, ma così grandi
che tutto poteva entrarci e nel cuore depositarsi. Il suo cuore era come un
baule, si riempiva ma non si svuotava mai, soprattutto di una cosa continuava a
riempirsi della tristezza della sua mamma che viveva ricoperta da un grande
velo grigio. Annelie non sapeva il motivo di tanta infelicità e cercava in
tutti i modi di sollevarle il velo, ogni giorno, arrivata a casa la osservava
da lontano, coglieva ogni piccola sfumatura dei suoi gesti perchè lo sguardo
era nascosto dietro un denso grigiore…come la nebbia di novembre….Annelie
pensava che fosse sua la colpa, infatti Lei era nata in novembre..che fosse
questo il motivo?!!
Ma un giorno, vide esposto nella vetrina della
pasticceria di Madame Lagrasse, lungo la strada, un grande, dolcissimo marron
glacè…che entrò tutto quanto negli occhi e nel cuore di Annelie e che pagò con
una supplica. Lo portò alla sua mamma, che nel frattempo aveva cambiato nome in
Madame Marie Grigiò per via del colore di tutto quello che toccava…
Annelie corse a casa, entrò col cuore palpitante,
era sicura che quel marron glacè avrebbe tolto quel velo appiccicoso dalla sua
mamma. Non fu così. La sua mamma, guardò Annelie e il marron glacè, ma non vide
nessuno dei due. Annelie si voltò e dal quel giorno portò sempre degli occhiali
per non far entrare la speranza e volle essere chiamata Annelie Del Marron
Glacè per ricordare che di dolcezza non ce n’è mai abbastanza……
Annelie Del Marron Glacè
08 gennaio 2013
Il conformista
Il prossimo 21 gennaio Rai3 trasmetterà uno speciale di Che tempo che fa dedicato al cantautore, una puntata monografica che ripercorrerà i suoi grandi successi. E così mi è venuto il desiderio di risentirlo...quanto tempo è passato, ma ricordo perfettamente le sue parole, si sono incastrate nelle pieghe del cervello e lì, grazie al cielo rimaste...ed in questo momento sento più che mai la necessità di ricantare..............."Il conformista"................un ricordo.....................quanto mai attuale...ecco il testo:
Io sono
un uomo nuovo
talmente nuovo che è da tempo che non sono neanche più fascista
sono sensibile e altruista
orientalista
ed in passato sono stato
un po' sessantottista
da un po' di tempo ambientalista
qualche anno fa nell'euforia mi son sentito
come un po' tutti socialista.
Io sono
un uomo nuovo
per carità lo dico in senso letterale sono progressista
al tempo stesso liberista
antirazzista
e sono molto buono
sono animalista
non sono più assistenzialista
ultimamente sono un po' controcorrente
son federalista.
Il conformista
è uno che di solito sta sempre dalla parte giusta,
il conformista ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
è un concentrato di opinioni
che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
e quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
forse da buon opportunista
si adegua senza farci caso e vive nel suo paradiso.
Il conformista
è un uomo a tutto tondo che si muove senza consistenza,
il conformista s'allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
è un animale assai comune
che vive di parole da conversazione
di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
il giorno esplode la sua festa
che è stare in pace con il mondo
e farsi largo galleggiando
il conformista
il conformista.
Io sono
un uomo nuovo
e con le donne c'ho un rapporto straordinario sono femminista
son disponibile e ottimista
europeista
non alzo mai la voce
sono pacifista
ero marxista-leninista
e dopo un po' non so perché mi son trovato
cattocomunista.
Il conformista
non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone
il conformista aerostato evoluto
che è gonfiato dall'informazione
è il risultato di una specie
che vola sempre a bassa quota in superficie
poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato,
vive e questo già gli basta
e devo dire che oramai
somiglia molto a tutti noi
il conformista
il conformista.
Io sono
un uomo nuovo
talmente nuovo che si vede a prima vista sono il nuovo conformista.
Canta che ti passa....
Tredici titoli nuovi per Gianna Nannini che comincia il suo 2013 con “Inno”,
album in uscita il 15 gennaio. la rocker
fiorentina torna con quello che lei stessa ha definito una sorta di inno
alla celebrazione della vita come dell’amore, che nascono, muoiono e
poi rinascono ancora.
Una delle ispirazioni che hanno permesso la nascita del nuovo lavoro è quella dettata dalle parole di Elsa
Morante che ha fatto capolino tra le righe di “Tornerai”. «È
stata quasi una chiamata - racconta la Nannini a proposito - perché l’ho
ritrovata tra i miei libri dopo averla scoperta negli anni Settanta,
quando sono scappata di casa per raggiungere Milano. Le sue parole mi
hanno aperto un mondo sonoro che mi ha portato a pensare anche ad un
inno di speranza per il nostro Paese».
E...in questo momento c'è n'è particolarmente bisogno......Attendiamo con fiducia...una svolta......
E intanto canto...."Immagina..a a a..la fine del mondo...un giorno arrriveràaaaaaaaaaa e un segno profondo forse resteràaaaaaaaaaa cerco il tuo pianta tra le stelle mentre cade giù...la fine del mondo sei già tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu....."
Nebbia e caffè
Martedì nebbia e caffè...se possibile c'è ancora più nebbia di ieri, fuori e dentro di me, sembra il titolo di una canzone...in realtà è solo un dramma che si ripete tutte le mattine. Vorrei tanto svegliarmi con un caffè già pronto accanto al comodino, sentire nell'aria, nel naso, nell'anima, l'aroma di caffè appena fatto, un profumo rotondo, corposo ma leggero allo stesso tempo, con una lieve nota di acidità subito smorzata dalla dolcezza della miscela capace di esaltare la sensazione di amaro ma al contempo di morbidezza, un caffè che faccia rinascere, in grado di sollevare le coperte e rimetterti in piedi in meno di 5 minuti, uno shot di energia, capace di coccolarci, accompagnato da qualche biscottino, un momento dedicato esclusivamente a me, un viaggio vero.... dall'impero atzeco......alla grigia Milano in un battibaleno.....Un caffè che risvegli la casa ed il mondo intero......Buon caffè a tutti!! ( Io vado a farmelo...!!..)....a dopo...
07 gennaio 2013
Film: Ricette d'amore
Film: "Ricette d'amore" - titolo originale Bella Martha
|
La storia: Martha lavora come chef in un rinomato ristorante francese di Amburgo, il Lido: single convinta, delusa sagli uomini, ha scelto da tempo di concentrarsi solo sul lavoro vivendo un'esistenza piuttosto monotona, scandita dai ritmi del ristorante. Un giorno però la sorella muore in un incidente e Martha è costretta ad occuparsi della nipotina, rimasta sola al mondo. Ma questo non è l'unico evento che sconvolge la vita della donna: costretta a una breve assenza dal ristorante, quando torna scopre che il proprietario, ha assunto Mario, uno chef italiano, per aiutarla sul lavoro in un momento così difficile. L'allegria e la voglia di vivere dell'uomo, nonostante i contrasti iniziali, riusciranno lentamente a conquistare anche la gelida Martha. Considerazioni: Il cibo è uno dei protagonisti del film poichè la sua è una presenza determinante, forte, seppure non invadente o fastidiosa,. Il cibo, metafora dell'amore e della sua mancanza, curato, elaborato in modo quasi maniacale da Martha, la protagonista, ma privo di sapore per lei, freddo e quasi asettico al suo palato, fino a che non incontra Mario, un cuoco italiano che offre i propri piatti, semplici e tradizionali con amore e cura, coinvolgendo con il suo entusiasmo sia Martha che la nipote «..........Non c'è dubbio che i profumi, i sapori, gli assaggi nel piatto dell'altro, sono tutti movimenti di seduzione, infatti la prima cosa che si chiede a una donna è quella di andare a cena insieme..........». [ |
crema al limone per una giornata di nebbia
Una giornata
senza pretese (Vinicio Capossela)
Sotto
un cielo di nebbia
che
cielo non e'
e'
un altro giorno insicuro
che
io passo con te
E
ci troviamo qua
tra
lampioni e vetrine
tra
pezzi di scarpe liquori e cucine……
Ecco per una giornata così ci vuole qualcosa che
ridia luce e colore e sconfigga finalmente tanto grigiore….
Ci vogliono solo 10 minuti…..................una delizia! E non è aspra ha solo un meraviglioso profumo di limone. Lavate sotto l’acqua corrente i limoni,
grattugiatene la scorza ed estraetene il succo. Diluite la fecola di mais nel
succo. In una ciotola con i bordi alti e resistente al calore unite le uova
precedentemente sbattute con la buccia dei limoni, il succo con la fecola, il
burro ammorbidito e tagliato a pezzetti e lo zucchero. Mescolate bene e ponete
la ciotola in un pentolino riempito per metà d’acqua. Mettete sul fuoco e fate
cuocere a bagnomaria mescolando di continuo ed evitando di far bollire l’acqua,
fino a che la crema non si addenserà. Prendete quindi un colino a trama fine e
setacciate la crema per eliminare eventuali grumi e i residui della scorza di
limone. Lasciate raffreddare e servite.
Buon
appetito!!
Pozione magica
Consiglio del giorno: per affrontare i giorni a venire è utile preparare la sera prima e bere poi la mattina al risveglio, la pozione “Occhiopallato” altrimenti detta“Pozione Risvegliante” è possibile reperirla sul libro “Infusi e pozioni magiche”(in dotazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts).
Ingredienti:
6 Zanne di Serpente
6 pungiglioni di Celestino
4 misurini di Ingrediente Base
2 rametti di Aconito
Effetti: usata come antidoto del “Distillato della Morte Vivente”. Inoltre, previene gli attacchi di sonno e risveglia chi ha subito commozioni cerebrali.
Avvertenze: un uso eccessivo può causare insonnia e disturbi neurologici.
Note :Talvolta gli studenti che devono preparare i G.U.F.O. e i M.A.G.O. se ne servono per restare svegli e completare gli ultimi ripassi, ovviamente, sono riconoscibili perché hanno il caratteristico "occhiopallato".
E’ importante mettere tutti gli ingredienti tritati nel calderone e mescolare 3 volte, in senso orario
Agitare la bacchetta e lasciare fermentare 55 minuti
Aggiungere 2 rametti di Aconito nel calderone e mescola 3 volte, in senso antiorario
Agitare la bacchetta per completare la Pozione.
Galleggiare
Lunedì è il giorno della settimana tra la domenica e il martedì, dal latino lunae diem, giorno della luna............proprio quel giorno in cui ti svegli con tanta fatica e fai tutte le cose a rilento perché vorresti startene a dormire? Che ci può essere di bello in questa giornata?
Forse galleggiare....fino alla domenica..................
Forse galleggiare....fino alla domenica..................
06 gennaio 2013
Discorso sulla felicità
Per essere felici dobbiamo sconfiggere i pregiudizi, essere virtuosi, stare bene in salute, avere dei desideri e delle passioni ed essere sensibili alle illusioni, perchè da esse traiamo la maggior parte dei nostri piaceri, e infelice è colui che le perde.
Madame Du Chatelet (Discorso sulla felicità)
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