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17 febbraio 2014
MONOLOGO
AMO SVILUPPARE LA MIA COSCIENZA
PER CAPIRE PERCHÉ SONO VIVO
COS'È IL MIO CORPO E COSA DEVO FARE
PER COOPERARE CON I DISEGNI DELL'UNIVERSO NON MI PIACE LA GENTE CHE ACCUMULA
INFORMAZIONI INUTILI
E SI CREA FALSE FORME DI CONDOTTA
PLAGIATA DA PERSONALITÀ IMPORTANTI MI PIACE RISPETTARE GLI ALTRI
NON PER VIA DELLE DEVIAZIONI NARCISISTICHE
DELLA LORO PERSONALITÀ
MA PER COME SI SONO EVOLUTE INTERIORMENTE NON MI PIACE LA GENTE LA CUI MENTE
NON SA RIPOSARE IN SILENZIO IL CUI CUORE
CRITICA GLI ALTRI SENZA SOSTA
LA CUI SESSUALITÀ
VIVE INSODDISFATTA
IL CUI CORPO S'INTOSSICA
SENZA SAPER APPREZZARE DI ESSERE VIVO
OGNI SECONDO DI VITA È UN REGALO SUBLIME MI PIACE INVECCHIARE
PERCHÉ IL TEMPO DISSOLVE
IL SUPERFLUO E CONSERVA L'ESSENZIALE
NON MI PIACE LA GENTE CHE
PER RETAGGI INFANTILI TRASFORMA LE BUGIE
IN SUPERSTIZIONINON MI PIACE CHE CI SIA UN PAPA
CHE PREDICA SENZA CONDIVIDERE
LA SUA ANIMA CON UNA "PAPESSA"
NON MI PIACE CHE LA RELIGIONE
SIA NELLE MANI
DI UOMINI CHE DISPREZZANO LE DONNE MI PIACE COLLABORARE E NON COMPETERE MI PIACE SCOPRIRE IN OGNI ESSERE
QUELLA GIOIA ETERNA CHE POTREMMO
CHIAMARE DIO INTERIORE NON MI PIACE L'ARTE CHE SERVE SOLO
A CELEBRARE IL SUO ESECUTOREMI PIACE L'ARTE CHE SERVE PER GUARIRE NON MI PIACCIONO LE PERSONE
TROPPO STUPIDE MI PIACE TUTTO CIÒ CHE PROVOCA IL RISO MI PIACE AFFRONTARE VOLONTARIAMENTE
LA MIA SOFFERENZA CON L'OBIETTIVO di espandere la mia coscienza.
A. Jodorowsky
29 gennaio 2014
Sprecare la vita..
Lamentele infime e triviali,
costantemente ripetute,
possono far ammattire un santo,
per tacere di un bravo ragazzo
qualunque (me)
e il peggio è che chi
si lamenta
nemmeno si accorge di farlo
a meno che non glielo dici,
e perfino se glielo dici
non ci crede.
E così non si conclude
niente
ed è solo un altro giorno
sprecato,
preso a calci,
mutilato
mentre il Buddha
siede nell'angolo e sorride.
C. Bukowski
21 gennaio 2014
Il cuore che ride
La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell'arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite. Da qualche parte c'è luce.
Forse non sarà una gran luce, ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua via è la tua vita. Sappilo finchè ce l'hai.
Tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.
C. Bukowski
17 gennaio 2014
dove sarai perduta....
Dove sarai perduta
adesso che è passata,
che ogni cosa è al suo posto
e ognuno ha avuto il suo.
che ogni cosa è al suo posto
e ognuno ha avuto il suo.
Che ognuno ha saputo quel che vale,
che ogni distanza non è stata colmata,
che ogni speranza
è rimasta tale.
che ogni distanza non è stata colmata,
che ogni speranza
è rimasta tale.
Dove sarai perduta
adesso che la vita
si è mostrata per quello che è
e ti ha lasciata dove ti aveva trovata.
adesso che la vita
si è mostrata per quello che è
e ti ha lasciata dove ti aveva trovata.
E tutto il tuo tormento
è rimasto indietro
a guardarsi allo specchio,
a contarsi le rughe.
è rimasto indietro
a guardarsi allo specchio,
a contarsi le rughe.
Al suo posto il destino
molto più crudele
ti ha rubato perfino
ciò che non avevi.
molto più crudele
ti ha rubato perfino
ciò che non avevi.
Dove sarai perduta
stanotte nel tuo letto
senza futuro e storia
né voce né memoria.
stanotte nel tuo letto
senza futuro e storia
né voce né memoria.
Sul comodino accanto
tutti i sensi di colpa
per bancarotte e naufragi
che non sono tuoi.
tutti i sensi di colpa
per bancarotte e naufragi
che non sono tuoi.
Allan Slowal
12 gennaio 2014
Teniamoci stretti che c'è vento forte....
Teniamoci
stretti che c’è vento forte
che ci porta via
teniamoci stretti facciamoci stretti
bellezza mia
abbracciamoci coi bracci
aggambiamoci con le gambe
addentiamoci
annodiamo i nostri capelli ai nostri capelli
incastriamoci le dita dei piedi
diamoci le mani
guardiamoci senza mai dimenticarci di guardarci
dentro gli occhi
c’è un vento così forte
che ci porta via
teniamoci
stretti che c’è vento forte
ancoriamoci
l’una all’altro
l’altro all’una
finché non calma
e se non calma
perché potrebbe non calmare – bada – potrebbe
se ci molliamo
saremo
scaraventati via lontano
sarà poi difficile trovarci
forse impossibile
dimenticheremo le nostre voci
le nostre facce
dimenticheremo ciò che ci piaceva dirci e farci
dunque
teniamoci stretti che c’è vento forte
bellezza mia
ti
tengo stretta
mia unica bellezza
che tu mi tieni
ed io sia maledettosia maledetto io, non dio
se mollo questa presa di salvezza
G. Catalano
03 gennaio 2014
Breve dialogo sul concetto di mancanza in amore...
- quando non ci sei mi manchi
- e quando son con te?
- vorrei non ci fossi
- così ti mancherei
- esatto
- potremmo non vederci mai più
- così mi mancheresti sempre
- geniale
- allora ciao
- allora addio
- già mi manchi un po’
- impossibile, son ancora qui
- va bene, addio
- un’ultima sigaretta?
- ho smesso un anno fa
- dai, è un occasione importante
- ma tu non fumi
- è vero
- ho delle cioccolate
- fondenti?
- fondentissime
- ok
- avresti mai detto che sarebbe finita così?
- sì, con te sì
- come sì con me sì?
- sei sempre stato strano, fin dal primo bacio
- solo perché son svenuto dopo averti baciata?
- ti sembra poco?
- avevo il calo di zuccheri e l’emozione a palla
- e quella volta vola che volevi picchiare il benzinaio perché dicevi che mi
guardava in modo concupiscente?
- sai che son sempre stato geloso dei benzinai, è un
mio punto debole
- va bene, ora vado
- se mi manchi troppo posso chiamarti al telefono?
- non penso funzioni così
- quindi a Natale non ci facciamo il regalo?
- direi proprio di no
- e tu potrai baciare altri, benzinai compresi?
- sì
- ma tutto ciò è terribilmente spaventosamente
terribile
- lo è
- facciamo che tutto questo era un incubo e noi ci
svegliavamo nello stesso letto e mentre facevamo colazione con le uova fritte
io te lo raccontavo e ci ridevamo su?
- sei sicuro?
- no, però facciamolo
- ci sto, però cerca di sentire un po’ la mia mancanza
- sempre
- spesso
- non mancherò
G. Catalano
02 gennaio 2014
La ricchezza...
Pensando ai soliti acciacchi
e le scadenze alle porte
me ne vado a prendere il tram.
me ne vado a prendere il tram.
D’un tratto mi accorgo di te,
interessante signore di città.
interessante signore di città.
Hai fermato
la rossa fiammante
vettura sportiva
con lo stemma che fu di un guerriero volante.
la rossa fiammante
vettura sportiva
con lo stemma che fu di un guerriero volante.
Scendi inclinando la testa
ravviando i bianchi capelli
già pettinati e ondulati.
ravviando i bianchi capelli
già pettinati e ondulati.
Brilla elegante
il prezioso orologio sul polso.
il prezioso orologio sul polso.
Noto sorpreso
che segna la stessa ora del mio…
che segna la stessa ora del mio…
La pelle abbronzata del viso
lascia intendere creme antirughe
e il vestito racconta
di esser tagliato a misura.
lascia intendere creme antirughe
e il vestito racconta
di esser tagliato a misura.
Con passo sicuro
giri dall’altra parte:
tendi piano la mano
alla ragazza tanto avvenente.
giri dall’altra parte:
tendi piano la mano
alla ragazza tanto avvenente.
Lei allunga
la già lunga gamba.
Quindi scende
ed inizia a sfilare.
la già lunga gamba.
Quindi scende
ed inizia a sfilare.
La segui e la sfiori soltanto
su un fianco
mentre entrate in un magico hotel.
su un fianco
mentre entrate in un magico hotel.
E le chiavi le tiri al ragazzo.
Perfetto.
Perfetto.
E’ mentre svanite nel caro caveau
del bel sentimento
che penso
del bel sentimento
che penso
come saresti ricco
se avessi
la gioventù.
se avessi
la gioventù.
Allan Slowal
16 dicembre 2013
L'inno alla cicciona...
L'inno alla cicciona" di Enrique
Serna non poteva passarmi inosservato:
Oh incanto della cicciona
Gamba di grandezza elefantina
Che al grasso si abbandona
Oh maestà divina
Della coscia avvolta in gelatina
...Evviva le adipose
adoratrici dello sforzo nullo
Che lasciano le odiose
Fatiche al mulo
E mangiano tutto ciò che ingrossa il culo….
Che al grasso si abbandona
Oh maestà divina
Della coscia avvolta in gelatina
...Evviva le adipose
adoratrici dello sforzo nullo
Che lasciano le odiose
Fatiche al mulo
E mangiano tutto ciò che ingrossa il culo….
13 dicembre 2013
L'ennui
L’ENNUI
La noia è il vizio dei poeti
il vino dell’ebbro, la nicotina
del tabagista il retro dell’anima
e vetri dietro riflettono la fine.
I pensieri sono luciferini
selvatici come la ginestra
il fiore della noia i suoi estatici
pistilli quelli che paiono comete.
Renoir indugiava sulle donne
le nemiche della noia, le svestiva
ma tu sei uno scrittore d’oppio
cerchi la foia animalesca, il dolore
questo essere irregolare
non è umano è solo vodka secca
una mano sul cuore ed una d’oro
sulla crepa femminea della noia.
Mario Desiati
09 dicembre 2013
L'amante Perfetto
Ho bisogno d'un amante che,
ogni qual volta si levi,
produca finimondi di fuoco
da ogni parte del mondo!
Voglio un cuore come inferno
che soffochi il fuoco dell'inferno
sconvolga duecento mari
e non rifugga dall'onde!
Un Amante che avvolga i cieli
come lini attorno alla mano
e appenda,come lampadario,
il Cero dell'Eternità,entri in
lotta come un leone,
valente come Leviathan,
non lasci nulla che se stesso,
e con se stesso anche combatta,
e, strappati con la sua luce i
settecento veli del cuore,
dal suo trono eccelso scenda
il grido di richiamo sul mondo;
e,quando,dal settimo mare si volgerà
ai monti Qàf misteriosi da
quell'oceano lontano spanda
perle in seno alla polvere!
ogni qual volta si levi,
produca finimondi di fuoco
da ogni parte del mondo!
Voglio un cuore come inferno
che soffochi il fuoco dell'inferno
sconvolga duecento mari
e non rifugga dall'onde!
Un Amante che avvolga i cieli
come lini attorno alla mano
e appenda,come lampadario,
il Cero dell'Eternità,entri in
lotta come un leone,
valente come Leviathan,
non lasci nulla che se stesso,
e con se stesso anche combatta,
e, strappati con la sua luce i
settecento veli del cuore,
dal suo trono eccelso scenda
il grido di richiamo sul mondo;
e,quando,dal settimo mare si volgerà
ai monti Qàf misteriosi da
quell'oceano lontano spanda
perle in seno alla polvere!
Gialal-ad-din-Rumi
30 novembre 2013
Notte d'inverno
Mulinava la neve su tutta la terra,
in ogni dove.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Come d’estate a sciame i moscerini
volano sulla fiamma,
precipitavano i fiocchi dal cortile
sul riquadro della finestra.
La tormenta attaccava al vetro
cerchietti e strali.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Sul soffitto rischiarato
si stendevano le ombre,
incroci di braccia, incroci di gambe,
incroci della sorte.
E due scarpette cadevano
con rumore sul pavimento,
e a lacrime la cera dal lucignolo
gocciolava sull’abito.
E tutto scompariva nella foschia nevosa
canuta e bianca.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
Sulla candela un soffio da un angolo
e l’ardore della tentazione
sollevava, quale angelo, due ali
in forma di croce.
La neve mulinò tutto il mese a febbraio,
e senza posa
una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
BORIS PASTERNAK
25 novembre 2013
Non si smette mai di vivere....
PIANISSIMO
“Un cieco mi
par di essere che va
lungo la
sponda di un immenso fiume....”
(Camillo
Sbarbaro da “Pianissimo ,II, vv 5,6)
“nun warst du in der Zeit, und Zeit ist lang.
Und Zeit geht hin ,und Zeit nimmt zu , und Zeit
ist wie ein Ruckfall einer langen Krankheit.”
...sprofondavi
nel tempo, senza del tempo
il tempo si
dilata lungo
come una
malattia mortale
(Rilke, Fur eine Freundine)
1
Appaio come una lumaca
amena lascio una scia biancastra
di bava sul sagrato su e giù
nel triviale massacro
delle ore snocciolate al pensiero.
2
Il pensiero s’insinua lento
quello dei tuoi rimandi ingenui
a Neruda, il ”non mi vengono
le giuste parole per dirtelo”
i vanti dei tuoi mille spasimanti.
3
Appaio come una lumaca
che sorseggia lenta le stille
agrodolci della vita, arranca
paca con in dosso la casa
piena dei tuoi respiri. Felicita.
4
Non si smette mai di vivere
nell’otium spettro del pomeriggio
mentre colleziono carabattole
quelle tue da adolescente, pianissimo
la lumaca compie il tracciato.
5
Ho finito di pensarti e forse d’amarti
lì è ora sola la scia biancastra sul sagrato.
Mario Desiati
21 novembre 2013
Da lontano bisogna vedere....
Pensando a tutti gli amici sardi,
Pensando a tutti quelli che hanno perso qualcosa,
Pensando a tutti quelli che sono lontani e che vorrebbero tornare....
Da lontano bisogna vedere
la propria casa
dalla lontananza di non poter tornare, costretti, la propria casa
nella totale speranza di poter tornare un giorno
oltre i sette mari bisogna andare.
Mentre si va bisogna volgersi a guardare
dall’altro paese, il proprio paese
dallo spazio, la propria terra
allora il ricordo
di cosa staranno facendo i bambini a casa,
sarà il ricordo
di cosa stanno facendo i bambini sulla terra,
la preoccupazione se ci sarà oppure no cibo e acqua in casa,
sarà la preoccupazione del cibo e acqua sulla terra,
sulla terra un affamato
sarà come un affamato nella casa
e tornare verso la terra
come tornare verso casa.
I conti di casa sono tanto in disordine
che a piedi un po’ allontanatomi verso casa, ritorno
come verso la terra.
26 ottobre 2013
Saluterò di nuovo il sole
Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
Forugh Farrokhzad
24 ottobre 2013
L'adulta - Rainer Maria Rilke
Tutto ciò su lei stava ed era il mondo,
stava su lei con tutto, pietà e ansia, come alberi
che crescono diritti; tutto immagine,
eppure senza immagini, come arca dell'alleanza,
e solenne, come rivolto a un popolo.
E lei lo sosteneva tutto intero,
ciò che vola, che fugge, che è lontano,
l'immenso, il non appreso ancora, calma
come la portatrice d'acqua regge
la brocca colma. Finché a mezzo il gioco,
trasformando e altro preparando,
insensibile il primo velo bianco
sul volto aperto adagio scivolò,
diafano quasi e per non più levarsi,
e chi sa come a ogni domanda una
sola, vaga risposta replicando:
in te, che un tempo fosti bambina, in te.
22 ottobre 2013
Dobbiamo lavare i nostri occhi
E i colombi sono belli
E nessuno invece alleva avvoltoi.
Non so perché un bocciolo di trifoglio
È considerato più umile di un tulipano rosso.
***
Dobbiamo lavare i nostri occhi
Dobbiamo vedere diversamente le cose
Dobbiamo lavare le parole
Le parole possono essere vento
Le parole possono essere pioggia
Dovremmo chiudere gli ombrelli
Dovremmo camminare sotto la pioggia
Dovremmo portare la nostra mente e i nostri ricordi
Sotto la pioggia, con tutta la gente della città
Dovremmo sentire la pioggia.
***
Sotto la pioggia si possono trovare amici
Si può cercare l’amore
Sotto la pioggia si dovrebbe dormire con una donna
E fare giochi d’amore.
Sotto la pioggia le cose possono essere scritte
le parole possono essere dette
il loto può essere piantato.
Sohrab Sepehri
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