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30 novembre 2013

Notte d'inverno


 
Mulinava la neve su tutta la terra,
in ogni dove.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
 
Come d’estate a sciame i moscerini
volano sulla fiamma,
precipitavano i fiocchi dal cortile
sul riquadro della finestra.
 
La tormenta attaccava al vetro
cerchietti e strali.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
 
Sul soffitto rischiarato
si stendevano le ombre,
incroci di braccia, incroci di gambe,
incroci della sorte.
 
E due scarpette cadevano
con rumore sul pavimento,
e a lacrime la cera dal lucignolo
gocciolava sull’abito.
 
E tutto scompariva nella foschia nevosa
canuta e bianca.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
 
Sulla candela un soffio da un angolo
e l’ardore della tentazione
sollevava, quale angelo, due ali
in forma di croce.
La neve mulinò tutto il mese a febbraio,
e senza posa
una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva. 


 BORIS PASTERNAK

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