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12 agosto 2013

la donna e le stelle....






 

Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perchè guardi il cielo, e se guardi il cielo, è perchè credi ancora in qualcosa.


 
è  notte fonda ad Alessandria. Tutti dormono, eccetto Ipazia. La casa è avvolta nella più completa oscurità e nel più profondo silenzio. Ipazia, tutta sola,  è seduta sulla torre e guarda il cielo. Osserva le stelle e i pianeti, guarda, calcola, pensa e ricorda. Quasi ogni sera, quando non c’era la luna, saliva quassù con Teone, suo padre. Sedevano l’uno accanto all’altra e guardavano insieme. Teone aveva preso quest’abitudine fin da quando  lei era piccina: la portava sulla torre   e le indicava col dito  le stelle più grandi, i pianeti e le costellazioni.  Avvicinava la testa alla sua, perché le due visioni collimassero, e poi le indicava gli oggetti astrali ad uno ad uno, nominandoli, e poi più tardi li indicava, in ordine sparso, per vedere se lei li ricordava.”

(cit. da C. Contini, Ipazia e la notte, Longanesi & C., Milano 1999, pag. 17)

Ipazia rappresentava il simbolo dell’amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione.

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.
Margherita Hack

Brevi Note storiche su Ipazia:

Ipazia nata ad Alessandria intorno alla metà del IV secolo, figlia di Teone, era una donna molto colta, che insegnava la filosofia di Platone ed Aristotele. Fu astronoma e matematica, autrice  di commentari alle opere di  Apollonio, Diofanto e Tolomeo. Se si prescinde da Teano, la moglie di Pitagora, di cui nulla ci è pervenuto, Ipazia è   la prima donna della storia della matematica, e,  allo stesso tempo, l’ultimo esponente della scuola alessandrina. 
A quel tempo l’Egitto faceva parte dell’Impero Romano,  del quale, dall’anno 313, con l’editto di Costantino,  il cristianesimo era diventato la religione ufficiale. Nel 392 l’imperatore Teodosio aveva bandito le religioni pagane, dando così in pratica  il via alla distruzione della cultura greca.  La stessa Ipazia cadde vittima dell’ondata di violento fanatismo religioso che ne conseguì: venne rapita e brutalmente assassinata. 

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