Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perchè guardi il cielo, e se guardi il cielo, è perchè credi ancora in qualcosa.
“è notte fonda ad Alessandria. Tutti dormono,
eccetto Ipazia. La casa è avvolta nella più completa oscurità e nel più
profondo silenzio. Ipazia, tutta sola, è
seduta sulla torre e guarda il cielo. Osserva le stelle e i pianeti, guarda,
calcola, pensa e ricorda. Quasi ogni sera, quando non c’era la luna, saliva
quassù con Teone, suo padre. Sedevano l’uno accanto all’altra e guardavano
insieme. Teone aveva preso quest’abitudine fin da quando lei era piccina: la portava sulla torre e le indicava col dito le stelle più grandi, i pianeti e le
costellazioni. Avvicinava la testa alla
sua, perché le due visioni collimassero, e poi le indicava gli oggetti astrali
ad uno ad uno, nominandoli, e poi più tardi li indicava, in ordine sparso, per
vedere se lei li ricordava.”
(cit. da C. Contini, Ipazia e la notte, Longanesi & C., Milano 1999, pag. 17)
Ipazia rappresentava il simbolo dell’amore per la verità,
per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con
il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo
religioso tentò di soffocare la ragione.
La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere,
sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo,
la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in
una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva
accettazione della fede.
Margherita Hack
Brevi Note storiche su Ipazia:
Ipazia nata ad Alessandria intorno alla metà del IV
secolo, figlia di Teone, era una donna molto
colta, che insegnava la filosofia di Platone
ed Aristotele. Fu astronoma e matematica, autrice di commentari alle opere di Apollonio,
Diofanto e Tolomeo. Se si prescinde da Teano, la moglie di
Pitagora, di cui nulla ci è pervenuto, Ipazia è la prima donna della storia della
matematica, e, allo stesso tempo,
l’ultimo esponente della scuola
alessandrina.
A quel tempo l’Egitto faceva parte dell’Impero
Romano, del quale, dall’anno 313, con
l’editto di Costantino, il cristianesimo
era diventato la religione ufficiale. Nel 392 l’imperatore Teodosio aveva
bandito le religioni pagane, dando così in pratica il via alla distruzione della cultura
greca. La stessa Ipazia cadde vittima dell’ondata
di violento fanatismo religioso che ne conseguì: venne rapita e brutalmente
assassinata.
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