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21 giugno 2013

Con il il caldo......



 

Col caldo anche i caratteri si scaldano: ma per il ricco è un'altra cosa...
Con l'estate, forse perché sono ancora giovane e non mi sono ancora adattato al fatto d'essere marito e padre di famiglia, mi viene sempre la voglia di fuggire.
D'estate, nelle case dei ricchi, si chiudono le finestre alla mattina e l'aria fresca della notte rimane nelle stanze ampie e oscure, dove, nella penombra, brillano specchi, pavimenti di marmo, mobili lucidati a cera. Tutto è a posto, tutto è pulito, ordinato, nitido; perfino il silenzio è un silenzio fresco, riposante, buio.
Se poi hai sete, ti portano su un vassoio una bella bibita gelata, un'aranciata, una limonata, dentro un bicchiere di cristallo in cui i blocchetti di ghiaccio, a rimescolarli, fanno un rumore allegro che da solo ti rinfresca.

Ma nelle case dei poveri le cose vanno diversamente. Col primo giorno di caldo, l'afa entra nelle tue stanzette affogate e non se ne va più via.
Vuoi bere ma dal rubinetto, in cucina, viene giù un'acqua calda che pare brodo.
In casa non ti puoi più muovere: sembra che ogni cosa, mobili, vestiti, utensili, si sia gonfiata e ti caschi addosso. Tutti stanno in maniche di camicia, ma le camicie sono sudate e puzzano.
Se chiudi le finestre, soffochi perché l'aria della notte non ce l'ha fatta ad entrare in quelle due o tre stanze dove. dormono sei persone; se le apri, il sole t'inonda e ti pare d'essere in strada e tutto sa di metallo bollente, di sudore e di polvere.
Col caldo, anche i caratteri si scaldano, voglio dire diventano litigiosi: ma il ricco, se gli gira, prende e se ne va in fondo all'appartamento, tre stanze più in là; i poveri, invece, rimangono davanti ai piatti unti e ai bicchieri sporchi, naso a naso; oppure debbono andar via di casa.
A. Moravia

2 commenti:

  1. Ma quando ti viene quella voglia di piangere pazzesca,
    che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare,
    allora non c'è verso di spiaccicare una sola parola,
    non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro,
    ingoiato da quei dannati singhiozzi,
    naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime.
    Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire...
    E invece niente, non esce fuori niente.
    Si può essere fatti peggio di così?

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  2. Si si può....ci sono quelli a cui la voglia di piangere non viene nemmeno ed allora...è come se fossero morti....Il pudore di non farsi vedere in un momento di debolezza accomuna molte persone e spesso si cade nell'errore di pensare che gli altri siano più forti di te...ma non è vero...semplicemente si nascondono.....

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