Oggi parlavo con un amico.
Il mio amico non sa di avere un corpo.
Semplicemente lo ignora
Mangia e beve solo perché ciò gli consente un livello
minimo di sopravvivenza.
I suoi piaceri sono ridotti al minimo.
Esattamente quali siano ancora non l’ho capito.
Sicuramente stare in silenzio è uno di questi.
Ogni tanto parla e quando parla dice cose invero
interessanti.
Sorride poco e piange ancora meno.
Non so come si faccia a stare così.
Per lui è una sicurezza.
I corpi danno troppe emozioni e le emozioni ....si sa..... sono
difficili da gestire.
Le emozioni fanno sentire vivi, troppo vivi direbbe lui…e
quale sarebbe il senso?
Troppa gioia ma anche troppo dolore, tutto insieme..non si
può…
Meglio rimanere così…un po’ indifferenti….scivolare sopra
le cose, le persone …la vita…
E sì…la paura di vivere fa brutti scherzi…alla paura ci si
affeziona, la paura tiene incatenati alle abitudini.
E’ come un abito stretto, non ci si sta comodi ma lo si
indossa ugualmente, per abitudine appunto, perché cambiarlo costa fatica, vuol
dire cercare quello giusto per te, andare per negozi, scegliere la stoffa, il
colore, il modello nuovo…ma scherziamo!! E quanto tempo mi ci vuole direbbe
lui…preferisco così, tenermi questo abito consunto, un po’ logoro, dall’aspetto
dimesso, così mi confondo e nessuno mi vede più…IO NON MI VEDO PIU’…IO NON LO
VEDO PIU’….
Lui si è messo in un barattolo sotto formalina e sta lì
sullo scaffale della vita, prende polvere e diventa ogni giorno più grigio ed
anche un po’ beige…come…sbiadito….è come guardare una foto di altri tempi….dai
tenui colori…una volta c’era ed ora non c’è più…
Io il mio abito l’ho cambiato, anzi ho più abiti, spesso
colorati, ma anche neri e grigi per la verità, ma quando li indosso,
anche uno sopra l’altro, SONO IO, DAVVERO IO…che vive, si muove, canta, mangia,
beve, ride, piange, soffre, e tutto ..tutto insieme perché è così che è la
vita………
Annelie
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