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12 ottobre 2013

MIRABAI


 
Ho visitato nei miei vagabondaggi
templi e altri luoghi di pellegrinaggio,
ma non ho mai visto
un tempio
più beato del mio corpo.
(Mirabai)

 
Ho innaffiato il rampicante dell’amore
con le lacrime
ed ora è in boccio.
Presto nascerà il frutto
della mia gioia suprema.
 
(Mirabai)
 
(1516-1543)
principessa e mistica indiana
Appartenente all’aristocrazia Rajput della regione di Ajmer, Mirabai sposò giovanissima il principe Bhoj Raj della antica dinastia del Mewar, che morì tre anni dopo senza darle figli. La prassi dei regnanti Rajput prevedeva che le vedove di alto lignaggio seguissero il marito defunto sulla pira, nel rituale della Sati. Mirabai, che rimasta presto orfana di madre  aveva manifestato un intenso amore per il dio Krishna sin dalla più tenera infanzia, si ribellò alla consuetudine, considerandosi nel suo intimo sposa del Dio molto più che del marito morto, e  si dedicò alla frequentazione di mistici, sadhu e guru, attività considerata allora altamente scandalosa per una donna. La storia della sua vita è infatti piena di leggende che ruotano intorno alla sua sfida di partire e peregrinare, alla sua sopravvivenza miracolosa ed ai tentativi della famiglia di perseguitarla ed ucciderla.
Le sue pratiche devozionali di tipo estatico, influenzate dalla appartenenza al movimento Bhakti di parte della sua famiglia di origine, divennero sempre più intense e la sua fama cominciò a diffondersi tra tutti i gruppi sociali e le caste.  Probabilmente fu verso i suoi 30 anni  che Mirabai intraprese la vita errante nei luoghi cari alla memoria di Krishna, le città di Vrindavan e Mathura, dove folle di fedeli si riunivano per ascoltare il suo canto e i suoi poemi. Spese i suoi ultimi giorni a Dwarka, in Gujarat, dove secondo la tradizione Krishna aveva vissuto i suoi ultimi anni. Dice la leggenda che Mirabai terminò la sua vita fondendosi con l’amata divinità racchiusa nel tempio della cittadina. Il suo sari fu rinvenuto avvolto all’idolo e il suo corpo non fu mai trovato.

 

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