E
non è solo il ricordo dei suoi terremoti che fan crollare cattedrali, né i
maremoti dei suoi folli mari, né l’assenza di lacrime di quei suoi cieli aridi
da cui non piove mai, né la visione della sua vasta distesa di guglie contorte,
di coronamenti divelti, di croci piegate all’ingiù come pennoni ripiegati di
flotte all’ancora, dei suoi viali suburbani fatti di mura di case che
s’appoggiano le une sulle altre come un mazzo di carte sparpagliate… Non sono
soltanto queste cose a fare di Lima senza lacrime la città più bizzarra e più
triste che si possa vedere. Perché Lima ha preso il velo bianco; e c’è in
questa bianchezza un orrore più intenso del suo dolore. Antica come Pizarro,
questa bianchezza mantiene eternamente nuove le sue rovine, non lascia entrare
il gaio verde del completo sfacelo; diffonde sui suoi bastioni diroccati il
rigido pallore di un’apoplessia che paralizza le sue stesse contorsioni.
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