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13 marzo 2013

Dove si nasce? Da chi si nasce? Quando si nasce?




 
Ci sono poche cose che mi affascinano come i neonati.
Ogni volta che ne vedo uno, non posso fare a meno di guardarlo con attenzione e chiedergli: chi sei? Da dove vieni? Che mistero si cela in quei tuoi occhi che ancora non vedono?
No, forse sarebbe meglio dire che vedono altro.
Nove mesi nella pancia della mamma, ma, prima di quella pancia c’è la storia dei suoi genitori, dei suoi nonni e dei trisavoli. E la storia dei suoi genitori e progenitori è la storia delle loro scelte, delle loro conquiste e dei loro errori, delle meschinità e delle grandezze. Sulle loro piccole vicende si inserisce la Storia più grande, quella in cui, anche se non si vuole, si finisce per venire coinvolti e spesso anche stritolati. E Storia, molto spesso vuol dire guerra, e dunque odio, violenza, morte – dolori che si tramandano in modo sottile di generazione in generazione.
Ogni bambino che nasce viene al mondo con le spalle ricurve come quelle di Atlante. Soltanto che invece del mondo, regge pagine e pagine di storie – di storie e di Storia – e sono proprio quelle pagine a far apparire i suoi occhi così stanchi, così lontani i primi giorni.
Solo alcuni genitori particolarmente ingenui ed ottimisti possono credere che un neonato sia una tabula rasa, un blocco di argilla che riusciranno a trasformare, con il loro amore e la loro buona volontà nell’essere dei loro sogni. Bisognerebbe essere un po’ meno fiduciosi per rendersi conto che quelle manine, in realtà stringono una lunga pergamena arrotolata e che, se il padre e la madre avessero il coraggio di aprirla, vedrebbero che là dentro è già tracciato  a grandi linee, il destino dell’essere che hanno appena messo al mondo.
Dove si nasce?
Da chi si nasce?
Quando si nasce?
Non è racchiuso in queste tre domande uno dei grandi misteri che avvolge la nostra vita?
Si può venire al mondo infatti, in una villa sull’Aventino o in una baracca di Nairobi. Si può nascere da genitori amorevoli o alcolizzati, o semplicemente distratti o devoti amanti della crudeltà. Si può venire abbandonati in un cassonetto e morire così, in mezzo a plastiche sporche e alla spazzatura putrescente, oppure essere già eredi, fin dalla nascita, di un impero economico. Si può avere un padre ed una madre, o soltanto una madre, magari una persona ferita, debole di mente o, semplicemente incapace di amare. Si può nascere da un grande amore o da un coito maldestro, nel bagno di una discoteca, come si può venire al mondo da uno stupro.
 E quando si nasce?
Se si ha la sventura di farlo nel bel mezzo di una guerra, la paura sarà il nostro respiro nel mondo. Se invece si viene al mondo di notte, su un barcone di immigrati, il rischio è quello di morire subito, gettati ai pesci. Si può nascere in una meravigliosa mattina di maggio, quando le rose sono tutte in fiore e il profumo dell’aria è un unico inno alla vita, o invece si può venire al mondo in una notte di tempesta, con il vento che schianta e divelle ogni cosa, come una mano gelata priva di pudore.
Non è una ninna nanna, ma un ululato quello che ti accoglie, e quell’ululato è nuovo e antichissimo. Ti ricorda la storia dei primordi, l’ancestrale che comunque è dentro di te. Sai che sei un niente disperso in un’immensità e questa immensità è cieca, prepotente pronta a divorarti e a dimenticarsi di te subito dopo averti divorato.
Confidi allora ei tuoi genitori, nella copertina che ti avvolge, nei passi che, per alcuni istanti, ti sembrano saldi.
Questa fiducia è la tua unica ancora.
Ci crederai anche dopo anni, anche quando la realtà ti avrà mostrato l’esatto contrario. Devi crederci, non puoi fare altro, perché la radice del tuo senso affonda nel terreno dei tuoi genitori. Comunque vada, sono loro la ragione del tuo esserci.
Per quale motivo dovrebbero proteggerti?
 
Susanna Tamaro (Ogni Angelo è tremendo)

Diego, io ci sarò a proteggerti sempre e per sempre…Luce!

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